La mancata restituzione dell’intero ammontare dell’anticipazione rappresenta una criticità grave

La mancata restituzione dell’intero ammontare dell’anticipazione rappresenta una criticità grave, in quanto chiaro segnale delle forti difficoltà dell’Ente a fronteggiare i propri impegni finanziari e nella programmazione della gestione di cassa: è quanto affermato dalla Corte dei conti, sez. reg. di contr. Veneto, nella delib. n. 155/2024/PRSP, depositata lo scorso 8 aprile.

I giudici hanno anche evidenziato che il ripetuto utilizzo di anticipazioni di tesoreria rientra tra gli indicatori che denotano uno squilibrio finanziario.

È, pertanto, doveroso per l’Ente intraprendere concretamente le azioni correttive per eliminare la crisi di liquidità, evitando in tal modo di introdurre indirettamente la trasformazione del debito di tesoreria in un debito a medio lungo termine, non consentito dalle attuali norme contabili. Il ricorso alle anticipazioni di tesoreria, infatti, costituisce una forma di finanziamento a breve termine, di carattere eccezionale, cui l’ente può ricorrere solo per superare transitorie situazioni di scarsa o insufficiente liquidità e non, invece, una forma sistematica di finanziamento, peraltro onerosa.

 

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