In base ai commi 226-229 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015 n. 208, ossia la legge di stabilità 2016 le Regioni e gli enti locali potranno utilizzare i cc.dd. “resti assunzionali” (secondo la vecchia terminologia normativa abbandonata nella nuova legge di stabilità) alternativamente o per procedere alle nuove assunzioni di personale a tempo indeterminato di qualifica non dirigenziale ovvero per recuperare le somme illegittimamente inserite nel Fondo per la contrattazione decentrata.
Si tratta di un’opportunità che consente a Regioni ed enti locali di ovviare per un verso alle carenze di personale ormai strutturali, aggravate dai vari e rinnovati blocchi del turn-over e, per altro verso, di rimediare all’ illegittime erogazioni di voci accessorie alla retribuzione del personale, recuperando le somme, per un numero di anni pari a quello dell’erogazioni indebite, attraverso la rideterminazione corretta del Fondo per la contrattazione decentrata.
