Posto che il conferimento di incarichi a personale esterno deve sempre considerarsi eccezionale, è illegittimo il comportamento di una azienda servizi alla persona comunale (ASP) che conferisce un incarico consulenziale fiscale e tributario di durata quinquennale ad un professionista: è quanto evidenziato dalla Corte dei conti, sez. reg. di controllo per l’Emilia Romagna, nella delib. n. 79/2022/VSG, depositata lo scorso 20 giugno.
Secondo i giudici contabili, infatti, l’eccezionalità del conferimento a terzi esterni di incarichi comporta la necessaria temporaneità del conferimento, con l’ovvia conseguenza che “la durata quinquennale della consulenza, nel caso disposta, si pone in netta violazione del predetto principio”.
Nel caso specifico, inoltre, la Corte ha stigmatizzato il mancato esperimento della preventiva procedura di interpello: ed infatti, la verifica della indisponibilità delle risorse interne costituisce un prius logico necessario, da utilizzarsi dall’amministrazione nel percorso discrezionale-valutativo che si conclude con la decisione di conferire l’incarico e che, in tal senso, il corredo motivazionale deve sussistere all’adozione dell’atto, senza possibilità di integrazioni postume o di motivazioni assunte per relationem (cfr., per conforme orientamento, Corte dei conti, sez. giurisdizionale Molise, sent. n. 9/2019).