La riforma della contabilità pubblica, prevista dal PNRR – Misura 1.15, introduce per tutte le amministrazioni il modello contabile cosiddetto “Accrual”, termine inglese che si può tradurre, in modo semplificato, come “contabilità per competenza economica”.
In pratica, non si tratta più solo di registrare gli impegni e gli incassi (come nella contabilità finanziaria), ma di rappresentare economicamente ciò che l’ente possiede, utilizza e consuma nel tempo: il patrimonio, i costi, i ricavi, gli ammortamenti.
Per i piccoli Comuni e gli enti con risorse limitate, questo cambiamento rischia di apparire impegnativo e lontano dalla realtà operativa quotidiana. Le difficoltà principali riguardano:
la carenza di personale specializzato in contabilità economico-patrimoniale;
inventari incompleti o obsoleti dei beni mobili e immobili;
sistemi informativi non integrati e spesso non idonei a gestire i dati patrimoniali;
l’assenza di procedure e regolamenti aggiornati;
la necessità di conciliare le logiche autorizzatorie della contabilità finanziaria con le nuove rilevazioni economiche.
Eppure, l’obiettivo non è irraggiungibile.
La Nota MEF n. 158/2025 ha previsto un percorso graduale e supportato: prima la ricognizione del patrimonio, poi la formazione del personale, e solo successivamente l’avvio delle scritture di competenza economica.
Per i piccoli enti, il primo passo concreto deve essere quello della formazione operativa, mirata non alla teoria ma alle procedure quotidiane:
come compilare le checklist MEF per le immobilizzazioni;
come distinguere i beni “controllati” da quelli solo posseduti;
come documentare le valutazioni e aggiornare l’inventario.
A questa fase di formazione può e deve seguire un breve periodo di tutoraggio pratico, svolto da un esperto esterno o da un ente guida, utile a:
impostare i primi flussi di lavoro;
predisporre modelli e schede standard;
accompagnare il personale nel tradurre le regole MEF in attività operative.
Solo dopo questa prima fase di apprendimento assistito sarà possibile affrontare con serenità la riclassificazione dei beni e la redazione del bilancio di apertura Accrual, evitando errori e duplicazioni.
L’adozione della contabilità Accrual non deve essere vista come un obbligo burocratico, ma come un’occasione per conoscere e valorizzare il proprio patrimonio, anche nei piccoli comuni, dove ogni bene, un edificio, una strada, un terreno, rappresenta una risorsa per la comunità.
Con un approccio graduale, formazione mirata e un iniziale accompagnamento, anche le amministrazioni di minori dimensioni possono affrontare con successo questa riforma.





