Riaccertamento ordinario dei residui: necessario il coinvolgimento di tutti i responsabili di servizio

È necessario che nell’ambito dell’operazione di riaccertamento ordinario dei residui (che il legislatore ha previsto con cadenza annuale) venga svolta una puntuale verifica della sussistenza dei presupposti per il mantenimento dei residui attraverso un’azione propulsiva e di coordinamento da parte del responsabile del servizio finanziario che deve coinvolgere tutti i dirigenti/responsabili di servizio, i quali sono tenuti ad attestare chiaramente le ragioni del mantenimento in bilancio delle poste e, quindi, a motivarne espressamente il mancato stralcio: è quanto affermato dalla Corte dei conti, sez. reg. di contr. Veneto, nella delib. n. 88/2025, depositata il 22 aprile 2025 (in termini, cfr. sez. reg. di contr. Piemonte, delib. n. 80/2021/PRSP; sez. reg. di contr. Lazio, delib. n. 28/2022/PRSP).

Sebbene, quindi, la cancellazione dei residui attivi al ricorrerne dei presupposti sia un’operazione necessaria, occorre sottolineare che la stessa sottende, soprattutto qualora ingente, la sussistenza di gravi criticità nella gestione dei residui, specie laddove derivi dalla prescrizione dei crediti oppure da indebito o erroneo accertamento del credito.

I giudici hanno anche ricordato che, dinanzi ad una scarsa efficacia nell’attività di riscossione in conto residui, è necessario a vigilare attentamente sulla riscossione dei crediti mantenuti in bilancio, alla luce dei potenziali riflessi di un loro improprio mantenimento sul risultato di amministrazione e sulla stessa attendibilità del rendiconto dell’Ente, garantendo altresì la corretta applicazione dei principi contabili.

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