Riconciliazione di un credito dubbio vantato dal Comune verso la Regione: il warning della Corte dei conti

Dinanzi ad un credito dubbio vantato dal Comune verso la Regione è doverosa, da parte dell’ente locale, un’accurata analisi dell’esistenza e della fondatezza giuridica del credito in discorso, a valle di una interlocuzione con la Regione, onde verificare che quanto iscritto nei residui attivi del Comune trovi effettivo riscontro nei residui passivi della Regione, ai fini di una corretta riconciliazione delle partite creditorie e debitorie nei rispettivi documenti contabili: è quanto affermato dalla Corte dei conti, sez. reg. di controllo per il Lazio, nella delib. n. 90/2022/PRSP, depositata lo scorso 20 luglio.

Tale operazione risulta propedeutica o ad un successivo stralcio del credito in esame o ad una sua sterilizzazione, affinché tale posta attiva (verosimilmente dubbia) non vada ad inficiare il risultato di amministrazione, minandone la veridicità, la trasparenza e la corretta determinazione.

In tale seconda ipotesi, peraltro, trattandosi di un credito nei confronti di una Pubblica Amministrazione, lo stesso andrà sterilizzato nell’ambito di appositi accantonamenti nel risultato di amministrazione, collegati a oneri e passività potenziali derivanti da minori entrate, e non nell’ambito del fondo crediti di dubbia esigibilità, in ragione delle previsioni del punto 3.3 dell’Allegato 4/2 al Decreto Legislativo n. 118/2011.

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