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FPV e cronoprogrammi di spesa: l’importanza della comunicazione tra gli uffici

È fondamentale un’adeguata collaborazione e comunicazione tra gli uffici, al fine di garantire uno scrupoloso rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui il fondo pluriennale vincolato (FPV) costituisce uno dei principali istituti applicativi: è quanto ribadito dalla Corte dei conti, sez. reg. di controllo per il Lazio, nella delib. n. 64/2021/PRSP, depositata lo scorso 6 luglio, confermando un noto e consolidato orientamento (cfr., ad esempio, sez. reg. di controllo per l’Emilia Romagna, delib. n. 109/2021/PRSE, depositata lo scorso 2 luglio; sez. reg. di controllo per il Molise, delib. n. 40/2021/PRSP, depositata lo scorso 17 giugno).

Come è noto, nel quadro delle regole in tema di armonizzazione contabile, il principio della competenza finanziaria potenziata richiede la registrazione nelle scritture contabili dell’ente delle sole obbligazioni attive e passive perfezionate, con imputazione contabile all’esercizio di scadenza in cui, quindi, il credito o il debito diviene esigibile. Al fine di adeguare la gestione al suddetto principio è stato, dunque, richiesto agli enti interessati dal processo di armonizzazione contabile di provvedere al riaccertamento straordinario dei residui consistente nella cancellazione dei residui corrispondenti ad obbligazioni non scadute con la contestuale reimputazione degli stessi all’esercizio di scadenza e nella conseguente determinazione del FPV, dato dalla differenza positiva tra residui passivi e residui attivi reimputati.

Il FPV rappresenta un saldo finanziario costituito da entrate già accertate destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell’ente già impegnate, ma esigibili in esercizi successivi ed è destinato, pertanto, a garantire la copertura degli impegni imputati agli esercizi successivi, evidenziando contabilmente la distanza temporale intercorrente tra acquisizione ed effettivo impiego delle risorse.

I giudici hanno ricordato la necessità di verificare la corretta reimputazione degli impegni secondo il criterio dell’esigibilità, che non può prescindere dalla conformità alla stimata evoluzione dei cronoprogrammi di spesa: tale verifica va necessariamente condotta unitamente tra il settore tecnico e il settore finanziario, affinché il percorso di utilizzo delle entrate, in un periodo di tempo ultrannuale, sia veritiero, trasparente e attendibile.