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La Giunta risponde della mancata adozione del PTPCT e della tardiva nomina del RPCT

La Giunta Comunale è responsabile della mancata adozione del piano triennale della prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT) nonché della tardiva nomina del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT): è quanto affermato dall’ANAC con la recente delibera n. 983 del 18 novembre 2020, con cui è stata comminata la sanzione minima di € 1.000 a ciascuno dei componenti della Giunta di un Comune che, nonostante l’invito da parte del segretario comunale, non avevano provveduto per tempo agli adempimenti in discorso.

Secondo l’ANAC, l’organo di indirizzo politico non può esimersi dalle proprie responsabilità, in quanto la legge gli riconosce, altresì, l’obbligo di controllo generalizzato affinché le disposizioni normative e regolamentari siano attuate, con ciò delineandosi anche la c.d. culpa in vigilando.

Ricordiamo che la sanzione pecuniaria è determinata ai sensi dell’art. 19, comma 5, lett. b) del DL n. 90/2014, secondo i parametri contenuti nell’art. 8 del Regolamento, con l’applicazione dei criteri generali contenuti nella legge n. 689/1981; l’importo è definito in rapporto a:

  • la gravità dell’infrazione, anche tenuto conto del grado di partecipazione dell’interessato al comportamento omissivo;
  • la rilevanza degli adempimenti omessi, anche in relazione alla dimensione organizzativa dell’amministrazione e al grado di esposizione dell’amministrazione, o di sue attività, al rischio di corruzione; la contestuale omissione di più di uno dei provvedimenti obbligatori;
  • l’eventuale reiterazione di comportamenti analoghi a quelli contestati;
  • l’opera svolta dall’agente per l’eliminazione o l’attenuazione delle conseguenze dell’infrazione contestata; le risultanze istruttorie sono state valutate secondo gli anzidetti parametri.