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Garanzie fideiussorie appalti: verifiche anti-contraffazione da parte del Comune

IVASS (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), Banca d’Italia, ANAC e AGCM (Autorità garante della concorrenza e del mercato) hanno pubblicato, lo scorso 28 maggio, importanti suggerimenti per le PP.AA., utili per ridurre il rischio di accettare garanzie finanziarie non valide (il documento è integralmente consultabile sul sito dell’ANAC al seguente link: http://www.anticorruzione.it/portal/rest/jcr/repository/collaboration/Digital%20Assets/anacdocs/Comunicazione/News/GaranzieFinanziarieSuggerimentiPA.28.05.20.pdf).

Dopo le verifiche sui soggetti emittenti (oggetto di un precedente articolo sul nostro sito), ci occupiamo, in questa occasione, delle verifiche utili a scoprire eventuali contraffazioni delle garanzie fideiussorie presentate per la partecipazione ad una gara di appalto; in particolare, bisognerà prestare la massima attenzione:

  • all’eventuale presenza nella polizza di denominazioni sociali che ripropongono, magari con lievi modifiche, quelle di compagnie assicurative italiane o estere molto conosciute;
  • agli estremi di identificazione della compagnia o intermediario riportati sul contratto, i quali devono essere perfettamente identici a quelli riportati negli Albi e negli elenchi di iscrizione tenuti da Banca d’Italia e IVASS;
  • al marchio e alla denominazione sociale delle imprese di assicurazione.

Per verificare la genuinità della polizza assicurativa fideiussoria, si raccomanda di:

  • verificare la regolare iscrizione dell’intermediario assicurativo (broker o agente) che ha proposto/intermediato la polizza fideiussoria nel Registro Unico degli Intermediari assicurativi e riassicurativi (RUI, consultabile al seguente link: https://servizi.ivass.it/RuirPubblica/ o nell’elenco degli intermediari della Unione Europea, pubblicati sul sito dell’IVASS, consultabile al seguente link: https://servizi.ivass.it/RuirPubblica/SearchEA.faces;
  • interpellare direttamente la compagnia di assicurazione che emette la polizza, utilizzando – oltre ai recapiti indicati nell’Albo delle compagnie italiane tenuto dall’IVASS (https://infostat-ivass.bancaditalia.it/RIGAInquiry-public/ng/#/home) e negli elenchi annessi relativi alle compagnie di altri Stati UE (https://infostat-ivass.bancaditalia.it/RIGAInquiry-public/ng/#/home) – anche quelli indicati nei Registri nazionali tenuti dalle Autorità di vigilanza degli Stati membri di origine e accessibili dai siti internet di tali Autorità.

È importante, inoltre:

  • evitare di chiedere la conferma della validità della polizza ai recapiti indicati nel documento contrattuale, perché, in caso di polizza falsa, potrebbe trattarsi di recapiti di comodo (ad esempio, quelli degli stessi autori della contraffazione), che quindi darebbero una conferma del tutto inattendibile;
  • consultare l’elenco degli avvisi periodicamente pubblicati dall’IVASS sui casi di contraffazione accertati (https://www.ivass.it/consumatori/proteggi/ELENCO_AVVISI_CASI_DI_CONTRAFFAZIONE.pdf).

Le medesime raccomandazioni valgono per le garanzie emesse da banche, intermediari finanziari e confidi, accertandosi anche in questo caso che i documenti non appaiano contraffatti e che l’emittente, oltre che iscritto negli albi della Banca d’Italia, non risulti censito nelle liste sulle segnalazioni di anomalia (https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/avvisi-pub/soggetti-non-legittimati/index.html; https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/avvisi-pub/elenco-soggetti-non-autorizzati/segnalazione_operativita_non_iscritti.pdf).