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Il dirigente, unico a decidere sul diniego di concessione edilizia

Un atto vincolato di gestione e per questo un provvedimento di competenza del dirigente comunale e non del sindaco. Si tratta del diniego a una concessione edilizia in sanatoria e questa configurazione è tale indipendentemente dalla sussistenza di una normativa di dettaglio che disciplini all’interno dell’Ente locale l’esercizio dei poteri dirigenziali. Ad applicarsi e il principio di distinzione delle funzioni di indirizzo politico dalle funzioni di gestione che orienta sistematicamente l’azione amministrativa.
Il principio è stato ribadito dalla sentenza n. 2360/2018 del Tar di Catania in materia di edilizia e urbanistica che ha giudicato infondato il motivo di ricorso con il quale si contestava la competenza del dirigente relativamente all’adozione dell’atto in questione,in quanto ai sensi dell’art. 51 comma 3 lett. f) l. 8 giugno 1990, n. 142, come sostituito dall’art. 6 l. 15 maggio 1997, n. 127, il provvedimento di diniego di una concessione edilizia in sanatoria, in quanto atto vincolato, è di competenza del dirigente e non del Sindaco, indipendentemente dalla previa adozione della normativa comunale di dettaglio che disciplini l’esercizio dei poteri dirigenziali (cfr., tra la giurisprudenza più prossima ai fatti di causa, TAR Campania – Napoli, Sez. IV, 6 febbraio 2002, n. 691; TAR Lazio – Roma, Sez. II, 10 aprile 2001, n. 3092)”.