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Legge di stabilità piccole aperture solo per il patto

Nella legge di stabilità nessuna significativa apertura a favore degli enti locali, patto ancora problematico ed ulteriori contenimenti per la spesa di personale, unitamente alla introduzione di un tributo che sostituirà la tares.

Il Patto sembra destinato a rimanere ancorato alla competenza mista, senza esclusioni né per i piccoli comuni (quelli cioè con meno di 5 mila abitanti) né per le spese di parte capitale. Anci unitamente ad Ance avevano chiesto, senza essere ascoltati, che i piccoli enti venissero esclusi dal rispetto del patto, come avevano chiesto che il patto fosse basato sul rispetto dell’equilibrio di parte corrente unito al limite dell’indebitamento, escludendo così l’incidenza dei pagamenti delle spese di investimento. Questa regola, alternativa alla competenza mista e  nota come golden rule, avrebbe, per esempio, consentito ai comuni calabresi destinatari di finanziamenti in conto mutuo da regione Calabria, di poter effettuare, senza temere lo sforamento del patto, gli investimenti finanziati.

I piccoli enti continuano a sperare in una abrogazione, almeno per loro, dei vincoli di finanza pubblica relativi al patto di stabilità, ma nella legge di stabilità di questo rinvio non c’è traccia. Come non vi è alcuna traccia di riforma organica dello stesso,  salvo l’assoggettamento di società, aziende speciali e istituzioni. Una sola buona notizia, cioè la previsione di un bonus da 1 miliardo destinato agli investimenti. Opportuno , quindi, quindi che i piccoli enti programmino le opere (anche quelle finanziate con mutuo a contributo regionale) in modo da poter sfruttare lo spazio che si aprirà, nei vincoli del patto. Sarà il Mef a distribuire gli spazi entro il 28 febbraio, sulla base delle richieste inviate dagli enti entro il 15 febbraio. Detto allentamento dei vincoli, al momento, è previsto per il solo 2014, ma non è escluso che venga estesa almeno ai due anni successivi.

Una ulteriore dote da 500 milioni è destinata ad accelerare il pagamento dei debiti pregressi, certi, liquidi ed esigibili al 31/12/2013. Anche in questo caso, bisognerà fare domanda entro metà febbraio ed il riparto sarà effettuato dal Mef entro la fine dello stesso mese.